Quello di Luisa Carminati, a differenza di altre raccolte che si prefiggono di conservare vecchi oggetti artigianali, può essere definito un museo narrante perché ha il pregio di accompagnare gli attrezzi con la narrazione di un sapere che sta alla radice della storia, della cultura e dell’economia del territorio, come, ad esempio, le soluzioni al nutrirsi grazie alla terra, l’acqua e il lavoro di uomini e animali. Lo scopo non è incuriosire, ma tramandare una conoscenza di natura e tecniche che si sono ripetute nei secoli fino al 900.
