I prodotti

I PRODOTTI DELLA CASCINA

I RACCOLTI PRINCIPALI CHE FACEVANO PARTE DELLA CIBARIA*

• FRUMENTO O GRANO (furment), seminato in autunno, veniva coltivato per farne farina. Dopo la mietitura, il campo di grano veniva spigolato dai contadini.

• GRANOTURCO O MELICA (melga o furmenton), seminato per farne farina da polenta e per l’alimentazione del bestiame, era coltivato in compartecipazione.

• RISO (el ris), cresceva in acqua ed era coltivato per l’alimentazione (per minestre e risotti).

• LEGNA E LEGNAME, unico raccolto autunnale che impegnava per diverse giornate. Potevano esserci abbattimenti o scalvature, cioè i tagli dei soli rami. I tronchi erano in genere venduti dal padrone, i rami andavano tagliati per farne legna da ardere. Terminati i lavori, i contadini spigolavano i residui rimasti, utili per far fuoco.

*componente in natura del salario spettante di diritto ai lavoratori assunti.

ALTRE COLTIVAZIONI E PRODOTTI

• CEREALI DA FORAGGIO: avena (componente della biada per i cavalli), segale, miglio, utilizzati prevalentemente per nutrire gli animali.

• FIENO, è l’erba essiccata e conservata nei fienili per l’alimentazione del bestiame, specialmente per il periodo invernale. Se in eccedenza, veniva venduto.

• PAGLIA, stelo secco del grano, del riso e degli altri cereali era utilizzato principalmente per fare la lettiera nelle stalle.

• LINO, pianta da cui si ricavava la fibra tessile e i semi (linosa), utilizzati per farne olio; costituivano anche un alimento per le bovine.

• GELSICOLTURA, le foglie dell’albero del gelso erano indispensabili per nutrire i bachi da seta; i bachi, allevati in compartecipazione nelle case dei salariati, davano i preziosi bozzoli che venivano venduti alle filande per integrare il salario.

• ORTAGGI, coltivati per la famiglia, le eccedenze erano vendute dalle contadine per piccoli guadagni. In prossimità della città di Milano, molte cascine si specializzavano nell’orticoltura professionale.

• FRUTTA, i padroni erano i soli ad avere alberi da frutta. Il contratto annuale non invogliava i contadini a piantare gli alberi. A volte gli agricoltori coltivavano meloni e angurie da vendere.

• UVA: il padrone spesso aveva dei filari di vite e acquistava l’uva nelle zone collinari per poi pigiarla in cascina e produrre il vino nostrano.

PRODOTTI DEGLI ALLEVAMENTI

• BOVINI, producevano il latte fresco da cui si otteneva burro e, a seconda della specializzazione del casaro, formaggio grana, stracchino (l’attuale taleggio), stracchino vecchio (l’attuale gorgonzola), provoloni, mascarpone. Macellati, fornivano carne, ma anche, una volta conciati, cuoio e pelle.

• MAIALE, allevato per farne salumi e insaccati, strutto, sugna (grasso conservato anche come medicamento,) sapone (fatto a partire da scarti e ossa).

• POLLAME (galline, oche, anatre, tacchini, faraone) producevano carne, uova, piuma (per imbottire cuscini, materassi, scaldapiedi).

• CONIGLI di cui, oltre a consumare la carne, si conciava la pelliccia.

• PICCIONI O COLOMBE, allevati in piccionaie (solai o nidi artificiali).

• PECORE, davano carne e lana (poi filata o utilizzata per materassi, cuscini…).

ALTRI PRODOTTI

• LETAME, utilizzato per concimare la terra, aveva anche valore commerciale.

• CENERE, utilizzata come fertilizzante e detergente per il bucato, veniva anche venduta.

• GHIACCIO veniva prodotto in inverno e conservato per l’estate nelle ghiacciaie.

ALIMENTI REPERITI IN NATURA

• PESCI: tinche, carpe, anguille, lucci, scardole, trote, varani….

• RANE, si cucinavano fritte, in frittata o in brodo.

• LUMACHE, si andavano a cercare nei giorni di pioggia.

• UCCELLINI, catturati nei nidi o con trappole rudimentali.

• FUNGHI soprattutto i chiodini, detti ciudin, e gli orecchioni (uregin)

• ERBE COMMESTIBILI, tarassaco, germogli di luppolo (urtis), fiori di

sambuco, ortica…

• ERBE MEDICINALI, camomilla, malva, bardana…

• FRUTTI E BACCHE, more di rovo e di gelso, varie bacche commestibili.

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